Le fibre acriliche: conosciamole meglio

Le fibre acriliche sono quelle più simili alla lana: per questo motivo sono dette anche “lana artificiale” e spesso vengono utilizzate come alternativa al cashmere. Alcuni vantaggi? Morbidezza, voluminosità, facile tintura, colore brillante, resistenza alla luce e fibra antibatterica, ma scopriamo di più!
Il termine acrilico indica:
1. materie plastiche;
2. fibre tessili sintetiche, formate per più dell’85% di acrilonitrile (fibra dura e fragile);
3. tessuto fatto con filati in fibra acrilica.
L’acrilico può essere puro o miscelato con altre fibre naturali ed è utile per produrre diversi prodotti, tutti resistenti e di facile impiego; partendo dal suo utilizzo nella realizzazione di indumenti per la stagione fredda, le fibre acriliche vengono scelte per la produzione di pellicce, moquette, tappezzerie, tappeti e atri prodotti per la casa.
Essendo materiale idrofobo, poi, tende a trattenere le macchie e i colori a base di olio, resiste alla luce solare e anche a prodotti chimici aggressivi; alcuni punti di forza delle fibre acriliche sono:
• avere una buona resistenza a oli e agenti chimici, tarme e muffe
• eccellente capacità di evaporazione
• attitudine all’asciugatura, in quanto intrinsecamente idrofobe
• lunga durata
• buona capacità di assorbimento colori
• restrizione nulla
• resistenza a luce solare e sbiancamento
Gli unici aspetti negativi sono:
• essere molto più infiammabile rispetto alle fibre naturali
• essere predisposto all’elettricità statica
• non essere resistente all’abrasione
• essere predisposto al fenomeno del pilling
Qual è il processo di produzione del filamento? Andiamo per gradi:
1. Tagliarlo in fibre corte, come i peli della lana
2. Farlo passare alle filature (a secco o a umido), così da creare un filo
A seconda della lavorazione scelta, dunque, esistono diverse tipologie di filati in acrilico, le quali vengono utilizzate sia in maglieria che in tessitura; quelle principali e appartenenti a questo gruppo di materiali tessili sintetici sono quattro: acrilico, modacrilico, nytril e lastrile.
Scegli i tuoi gomitoli in acrilico preferiti e acquistali sul nostro sito web!
Il termine acrilico indica:
1. materie plastiche;
2. fibre tessili sintetiche, formate per più dell’85% di acrilonitrile (fibra dura e fragile);
3. tessuto fatto con filati in fibra acrilica.
L’acrilico può essere puro o miscelato con altre fibre naturali ed è utile per produrre diversi prodotti, tutti resistenti e di facile impiego; partendo dal suo utilizzo nella realizzazione di indumenti per la stagione fredda, le fibre acriliche vengono scelte per la produzione di pellicce, moquette, tappezzerie, tappeti e atri prodotti per la casa.
Essendo materiale idrofobo, poi, tende a trattenere le macchie e i colori a base di olio, resiste alla luce solare e anche a prodotti chimici aggressivi; alcuni punti di forza delle fibre acriliche sono:
• avere una buona resistenza a oli e agenti chimici, tarme e muffe
• eccellente capacità di evaporazione
• attitudine all’asciugatura, in quanto intrinsecamente idrofobe
• lunga durata
• buona capacità di assorbimento colori
• restrizione nulla
• resistenza a luce solare e sbiancamento
Gli unici aspetti negativi sono:
• essere molto più infiammabile rispetto alle fibre naturali
• essere predisposto all’elettricità statica
• non essere resistente all’abrasione
• essere predisposto al fenomeno del pilling
Qual è il processo di produzione del filamento? Andiamo per gradi:
1. Tagliarlo in fibre corte, come i peli della lana
2. Farlo passare alle filature (a secco o a umido), così da creare un filo
A seconda della lavorazione scelta, dunque, esistono diverse tipologie di filati in acrilico, le quali vengono utilizzate sia in maglieria che in tessitura; quelle principali e appartenenti a questo gruppo di materiali tessili sintetici sono quattro: acrilico, modacrilico, nytril e lastrile.
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